Australia: il tasso disoccupazione è cresciuto al 7,5%

Analisi dei mercati finanziari e delle materie prime

Nelle ultime 24 ore, l'AUD è salito dello 0,17% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 0,7161 dollari di ieri. Sul fronte dei dati macro, in Australia il tasso di disoccupazione, rettificato stagionalmente, è cresciuto al 7,5% in luglio dal 7,4% di giugno, consolidandosi sui massimi dalla fine del 1998. Il dato è inferiore al 7,8% del consensus. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute AUD/USD è stata quotata di 0,7174$, in aumento dello 0,13% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 0,7122$ seguito da 0,7075$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 0,7202$ seguito da 0,7232$.

Nelle ultime 24 ore, l'USD è sceso dello 0,41% rispetto al dollaro canadese CAD, chiudendo a 1,3247 dollari di ieri. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/CAD è stata quotata di 1,3234$, in diminuzione dello 0,10% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.3193$ seguito da 1.3151$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,3313$, seguito da 1,3387$.

Nelle ultime 24 ore, l'USD è salito dello 0,34% rispetto allo yen giapponese JPY, chiudendo a 106,85 dollari di ieri. Secondo l’ultimo rapporto della Bank of Japan (BoJ), in luglio i prezzi alla produzione sono calati in Giappone dello 0,9% annuo, contro il declino dell'1,6% di giugno e la flessione dell'1,1% stimata dagli economisti. Su base sequenziale l'indice è invece salito dello 0,6% come in giugno, contro il progresso dello 0,3% del consensus. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 106,70$, in diminuzione dello 0,11% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 106,50$ seguito da 106,34$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 106,94$, seguito da 107,17$.

Nelle ultime 24 ore, il greggio è salito del 2,40% chiudendo a 42,59 dollari al barile di ieri. Sul fronte dei dati macro, Opec ha rivisto al ribasso la stima sulla domanda mondiale di petrolio per il 2020 ed ora prevede un calo di 9,06 milioni di barili al giorno contro una diminuzione di 8,95 milioni di barili prevista in precedenza. Inoltre, in base ai dati EIA (Energy Information Administration), alla fine della scorsa settimana le scorte di petrolio negli USA risultavano in calo di 4,512 milioni di barili rispetto alla precedente. Si tratta di una riduzione più consistente delle attese (consensus -2,875 milioni di barili) e segue il calo di 7,373 milioni di barili della precedente settimana. Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 42,55$, in leggera diminuzione  rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 41,83$ seguito da 41,06$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 43,10$ seguito da 43,62$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è aumentato del 0,22% chiudendo a 1915,35 dollari l'oncia di ieri. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1946.11$, in aumento dello 0,85% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1893,20$ seguito da 1840,32$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1980.00$ seguito da 2013.93$.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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