Nelle ultime 24 ore, l'AUD è diminuito dello 0,35% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 0,7123 dollari di ieri. Sul fronte dei dati macro, la Reserve Bank of Australia (Rba) ha lasciato ancora invariati i tassi d'interesse sui minimi storici dello 0,25% dopo averli ridotti di 25 punti base in due occasioni in marzo. L'istituto ha anche confermato il piano di quantitative easing, sottolineando come lo stimolo introdotto in marzo stia sostenendo l'economia come previsto. Il governatore Philip Love ha spiegato che la Rba non intende aumentare i tassi fino a quando non siano stato ottenuti progressi verso la piena occupazione e non ci sia fiducia sul fatto che l'inflazione stia dentro al target del 2% -3% in modo sostenibile. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute AUD/USD è stata quotata di 0,7132$, in aumento dello 0,05% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 0.7089$ seguito da 0,7048$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 0,7156$ seguito da 0,7185$.
Nelle ultime 24 ore, l'USD è sceso dello 0,09% rispetto al dollaro canadese CAD, chiudendo a 1,3380 dollari di ieri. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/CAD è stata quotata di 1.3390$, in aumento dello 0,06% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.3361$ seguito da 1.3335$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,3434$, seguito da 1,3477$.
Nelle ultime 24 ore, l'USD è aumentato dello 0,13% rispetto allo yen giapponese JPY, chiudendo a 105,93 dollari di ieri. Sul fronte dei dati macro, l'inflazione nella regione di Tokyo è cresciuta in luglio allo 0,6% annuo, contro lo 0,3% di giugno e lo 0,4% del consensus. L'indice core dei prezzi al consumo è invece salito lo scorso mese dello 0,4% annuo, contro lo 0,2% atteso dagli economisti. La base monetaria del Sol Levante è cresciuta in luglio del 9,8% annuo, in ulteriore accelerazione rispetto al progresso del 6,0% di giugno. La base monetaria del Giappone si è attestata lo scorso mese a quota 576.303 miliardi di yen, contro i 565.234 miliardi di giugno. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 106.12$, in aumento dello 0.17% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 105.60$ seguito da 105.15$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 106,50$, seguito da 106,93$.
Nelle ultime 24 ore, il greggio è salito dello 0,83% chiudendo a 40,79 dollari al barile di ieri. Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 40,75$, in diminuzione dell'0,09% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 39,76$ seguito da 38,86$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 41,47$ seguito da 42,16$.
Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dello 0,15% chiudendo a 1914.03 dollari l'oncia di ieri. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1992.30$, in aumento dello 0.07% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1979.50$ seguito da 1966,77$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 2000,70$ seguito da 2009.15$.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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