Giappone: crolla in aprile l’indice terziario

Analisi dei mercati finanziari e delle materie prime

Nelle ultime 24 ore, l'AUD è diminuito dello 0,67% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 0,6858 dollari di venerdì. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute AUD/USD è stata quotata di 0,6823$, in diminuzione dello 0,51% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 0.6783$ seguito da 0.6742$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 0,6888$ seguito da 0,6952$.

Nelle ultime 24 ore, l'USD è diminuito del 2,53% rispetto allo JPY, chiudendo a 107,36 dollari di venerdì. Sul fronte dei dati macro, secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria, in Giappone l'indice di attività del settore terziario è crollato in aprile dell'11,5% annuo, contro la precedente flessione del 5,7% (0,9% il declino di febbraio). Su base sequenziale la contrazione è stata invece del 6,0% contro il ribasso del 3,8% della lettura finale di marzo (0,7% il calo di febbraio) e la flessione del 4,5% del consensus.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 107.18$, in diminuzione dello 0.17% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 106.78$ seguito da 106.39$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 107,57$ seguito da 107,97$.

Sul fronte dei dati macro dell’Asia, i prezzi delle case nelle maggiori città della Cina sono nuovamente aumentati, dopo una striscia negativa che era durata 14 mesi. Secondo quanto comunicato dall'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, nei dodici mesi allo scorso 31 maggio i prezzi sono però saliti del 4,9% annuo, in ulteriore rallentamento rispetto al 5,1% del periodo maggio 2019-aprile 2020 (5,3% in aprile 2019-marzo 2020), sui minimi dal 4,7% del maggio 2018. Su base mensile il dato segna un aumento dello 0,49% contro il precedente rialzo dello 0,42% (0,10% in marzo). Inoltre, secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, in maggio il tasso di disoccupazione ha registrato in Cina una flessione al 5,9% dal 6,0% di aprile (5,9% era stata anche la lettura relativa a marzo), contro il 5,0% di un anno prima. La statistica, elaborata attraverso un sondaggio e introdotta nel 2014 (solo dall'aprile 2018 viene diffusa su base mensile), non è considerata però affidabile da molti economisti, visto che Pechino misura solo l'occupazione nelle aree urbane. Gli investimenti in fixed asset in maggio (dato che comprende infrastrutture, apparecchiature industriali e costruzioni) sono calati in Cina del 6,3% annuo, comunque in ulteriore miglioramento rispetto alla contrazione del 10,3% di aprile(e al crollo del 16,1% di marzo). Il dato è marginalmente peggiore rispetto al declino del 6,0% del consensus del Wall Street

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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