Il prezzo del petrolio di nuovo in preda alle vendite

Analisi dei mercati finanziari e delle materie prime

Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito del 7,78% chiudendo a 35,68 dollari al barile. La quotazione del WTI e quella del Brent hanno iniziato a scambiare in ribasso già ieri, giovedì 11 giugno, quando ad avere la meglio sono state le preoccupazioni riguardanti il rallentamento della domanda, determinato a sua volta da un coronavirus ancora non del tutto debellato. Si pensi soltanto alla situazione negli Stati Uniti: il Texas ha appena confermato l’incremento giornaliero di contagi più alto dall’inizio della pandemia, la Florida ha riportato un numero ancora elevato di casi, mentre la California è addirittura tornata ai livelli del 13 maggio. In realtà, però, a pesare sul prezzo del petrolio non sono state soltanto le preoccupazioni riguardanti la nuova ondata di COVID-19. Le quotazioni sono state affossate da un mix letale di elementi che ha cancellato quasi tutti i guadagni di giugno. Il prezzo del petrolio ha guardato con timore anche agli ultimi dati dell’EIA sulle scorte di greggio negli USA, aumentate inaspettatamente di 5,72 milioni di barili. Il tutto, si noti, contro la precedente flessione di 2,077 milioni e contro le previsioni degli analisti a -1,738 milioni. Sull’andamento delle quotazioni non hanno poi giovato le ultime dichiarazioni di Jerome Powell, numero uno della Fed statunitense, secondo cui per poter parlare di effettiva e totale ripresa economica bisognerà aspettare anni.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 35,58$, in diminuzione dello 0,28% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 35.57$ seguito da 35.56$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 37,75$ seguito da 39,92$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dello 0,81% chiudendo a 1733,9 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1733,00$, in diminuzione dello 0,05% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1714.80$ seguito da 1696.60$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1750,50$, seguito da 1768,00$.

Contemporaneamente, l'XAG/USD ha ceduto il 3,05% chiudendo a 17,78 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 17,61$, in diminuzione dello 0,98% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 17,39$ seguito da 17,18$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 18.11$ seguito da 18,62$.

Wall Street ha terminato ai minimi di giornata in scia ai timori per una seconda ondata di contagi da coronavirus dopo che alcuni Stati hanno riportato un aumento di casi dopo l'allentamento delle misure di lockdown. Sul fronte dei dati macro, oltre 1,54 milioni di americani hanno fatto richiesta per i sussidi disoccupazione la scorsa settimana mentre l'indice dei prezzi alla produzione a maggio e' salito a sorpresa dello 0,4%. Il DJ ha lasciato sul terreno 1.861,82 punti, il 6,90%, a quota 25.128,17, S&P 500 ha perso 188,04 punti, il 5,89%, a quota 3.002,10, mentre il Nasdaq e' arretrato di 527.62 punti, il 5,27%, a quota 9.492.73.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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