Uno dei temi principali delle ultime settimane, è senza dubbio il piano di uscita graduale dalla quarantena per la maggior parte dei paesi. Ma come potete vedere, l'attività commerciale è ancora molto debole. Ciononostante, gli investitori sono ottimisti, visto che diverse grandi aziende hanno già annunciato i primi esiti positivi nella sperimentazione del vaccino. Di conseguenza, il mercato azionario statunitense è tornato nella zona verde, ed assistiamo anche ad un generale rafforzamento delle valute a rischio, come l'AUD e il NZD. Vorrei ricordarvi che ieri gli Stati Uniti hanno pubblicato il rapporto sulla fiducia dei consumatori, il quale però è risultato negativo rispetto alle previsioni, confermando così ancora una volta che il processo di ripresa richiederà molto più tempo. Di conseguenza, il dollaro statunitense si è indebolito rispetto alla maggior parte delle valute di ieri.
Inoltre, vorrei richiamare la vostra attenzione anche sull'aggravarsi del conflitto tra gli Stati Uniti e la Cina. Le proteste a Hong Kong hanno ridotto l'interesse degli investitori per il centro finanziario asiatico, il che a sua volta ha contribuito al trasferimento dei capitali verso gli Stati Uniti, sostenendo così il mercato azionario americano. Per questo motivo, continua ad essere elevato il rischio per la seconda fase della crisi, il che è già espresso dalla domanda di oro, il quale è scambiato al di sopra del livello psicologico di 1.700 dollari all'oncia.
E ora passiamo alle dichiarazioni del presidente della BCE. La presidente ha affermato che lo scenario "morbido" della BCE è ormai superato. La recessione economica è oggi vista a metà strada tra lo scenario "medio" e quello "grave". Ciò significa che l'economia della zona euro si ridurrà quest'anno dall'8 al 12%. La volatilità della coppia valutaria EUR/USD rimane nella media, il che significa che i trader già avevano preso in considerazione questo aspetto. Secondo Christina Lagarde, dopo la pandemia non ci sarà una nuova crisi del debito.
E concludo la mia recensione odierna con il mercato dell'oro nero. Le quotazioni del petrolio WTI sono tornate al livello di resistenza tecnica a 34,5 dollari al barile. Tuttavia, per una ulteriore crescita è necessario che si verifichi qualche fattore fondamentale rialzista. Per questo motivo, sussiste è il rischio che si verifichi una moderata diminuzione correttiva del prezzo del petrolio.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
FIBO Group