Petrolio: Stop dei sauditi ai tagli extra

Analisi dei mercati finanziari e delle materie prime

Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito del 2,81% chiudendo a 38,45 dollari al barile. A imporre l'inversione di rotta sul mercato è stata paradossalmente soprattutto la conferenza stampa dell’Opec+, convocata via web per dare sfoggio di trasparenza e per autocelebrare i risultati raggiunti in «uno dei vertici di maggiori successo nell’intera storia dell'Opec», secondo le parole del presidente di turno, l’algerino Mohamed Arkab. Gli investitori non gli hanno prestato grande attenzione, concentrandosi invece sulla notizia – inattesa per molti – che Arabia Saudita, Emirati arabi e Kuwait interromperanno a fine mese il taglio da 1,2 milioni di barili al giorno che stanno effettuando in aggiunta alla riduzione prescritta dall’Opec Plus. Solo quest’ultima, secondo gli accordi approvati sabato, proseguirà quasi invariata (9,6 mbg) anche a luglio. L’altro era un taglio extra volontario valido per un mese soltanto, ha chiarito il saudita Abdulaziz Bin Salman: «Serviva per dimostrare buona volontà, per creare un’atmosfera migliore nel gruppo. Ora che lo scopo è stato raggiunto voltiamo pagina».

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 38,57$, in aumento dello 0,31% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 37.60$ seguito da 36,64$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 39,89$ seguito da 41,22$.

Sul fronte dei dati macro USA, il Comitato dell'ufficio nazionale di ricerca economica ha recentemente affermato che l'economia degli Stati Uniti è attualmente in fase di recessione economica, dato il declino senza precedenti della produzione e della disoccupazione. "Ha concluso che l'ampiezza senza precedenti del declino dell'occupazione e della produzione, e la sua ampia portata in tutta l'economia, garantisce la designazione di questo episodio come recessione, anche se risulta essere più breve rispetto alle precedenti contrazioni", ha affermato il gruppo di ricerca privato su un'informazione. Il gruppo di ricerca ha valutato la profondità della contrazione, la sua durata e la sua portata e ha scoperto che la risposta alla pandemia ha provocato una recessione con caratteristiche che differiscono notevolmente da quelle delle precedenti recessioni. L'economia statunitense ha subito una contrazione del 4,8 per cento nel primo trimestre (da un anno all'altro), mentre gli analisti prevedono un calo del 20 per cento (o più) nel secondo trimestre. Il tasso di disoccupazione si attesta attualmente al 13,3 per cento, dopo essere stato del 14,7 per cento ad aprile.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è cresciuto dell'1,03% chiudendo a 1706,20 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1701,00$, in diminuzione dello 0,30% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1689.53$ seguito da 1678.07$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1711.13$, seguito da 1721,27$.

Contemporaneamente, l'XAG/USD è salito dell'1,79% chiudendo a 17,96 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 17,85$, in diminuzione dello 0,61% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 17.66$ seguito da 17,46$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 18,02$ seguito da 18,18$.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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