Prezzo dell’oro torna a salire

Analisi dei mercati finanziari e delle materie prime

Nelle ultime 24 ore, l'AUD è diminuito dello 0,15% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 0,7147 dollari di ieri. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute AUD/USD è stata quotata di 0,7140$, in diminuzione dello 0,10% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.3197$ seguito da 1.3166$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,3255$ seguito da 1,3283$.

Nelle ultime 24 ore, l'USD è sceso dello 0,21% rispetto al dollaro canadese CAD, chiudendo a 1,3221 dollari di ieri. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/CAD è stata quotata di 1,3231$, in aumento dello 0,08% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.3196$ seguito da 1.3165$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,3255$, seguito da 1,3283$.

Nelle ultime 24 ore, l'USD è salito dello 0,11% rispetto allo yen giapponese JPY, chiudendo a 106,95 dollari di ieri. Secondo l’ultimo rapporto dell’economia e industria giapponese, l'indice di attività del settore terziario è calato in giugno dell'8,6% annuo, in miglioramento rispetto al crollo del 15,9% di maggio. Su base sequenziale l'indice è invece rimbalzato del 7,9% dopo la contrazione del 2,9% della lettura finale di maggio e contro la crescita del 6,4% del consensus. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 106,92$, in leggera diminuzione rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 106,64$ seguito da 106,36$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 107,12$, seguito da 107,33$.

Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito del 0,47% chiudendo a 42,35 dollari al barile di ieri. Il barile di petrolio ritrova una dinamica leggermente positiva negli scambi mattutini in Europa, dopo le debolezze di ieri in un quadro di incertezza sulle prospettive di consumi negli Usa dato lo stallo delle trattative politiche su nuovi aiuti all'economia. Ieri l'Agenzia internazionale per l'energia ha rivisto la ribasso le previsioni sulla domanda 2020 che stima calerà di oltre 8 milioni di barili equivalenti al giorno, rispetto all'anno precedente, a riflesso della crisi pandemica. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 42,09$ seguito da 41,48$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 42,52$ seguito da 42,94$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è aumentato del 1,92% chiudendo a 1962,75 dollari l'oncia di ieri. L'oro torna a segnare limature ma si mantiene in prossimità della soglia psicologica dei 2.000 dollari, consolidando le posizioni dopo che proprio una settimana fa, sulla spinta di una molteplicità di fattori, l'oncia aveva stabilito un nuovo massimo storico a 2.072 dollari. Le quotazioni dell'oro nero sono sostenute dal suo status di porto sicuro nelle fasi di incertezza degli investimenti, ma nelle scorse sedute si è fatta sentire anche la dinamica di indebolimento del dollaro, poi in parte recuperata. Di fondo, inoltre, alcuni osservatori temono che nel medio e lungo termine i massicci piani anticrisi Covid con interventi monetari rischino di creare pressioni inflazionistiche. A contribuire ai rialzi del metallo prezioso anche le rinnovate tensioni commerciali e geopolitiche. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1966.56$, in aumento dello 0,19% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1937,86$ seguito da 1900,88$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1974.28$ seguito da 2013.55$.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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